Indebita percezione di erogazioni pubbliche: l’informazione provvisoria delle Sezioni Unite

La Corte Suprema di Cassazione, Sezioni Unite Penali, ha rilasciato l’informazione provvisoria n. 17/2024 a seguito dell’udienza tenutasi in data 28 novembre 2024, con specifico riferimento a due rilevanti questioni di diritto:

1) se, nell’ambito applicativo del reato di cui all’art. 316-ter c.p., rientri il risparmio di spesa derivante dal versamento parziale dei contributi previdenziali dovuti in ordine ai lavoratori in mobilità assunti dall’impresa, a seguito della mancata comunicazione dell’esistenza di una condizione ostativa all’applicazione della riduzione dell’ammontare dei contributi medesimi;

2) se, in caso di reiterate percezioni periodiche di contributi erogati dallo Stato, il reato di cui all’art. 316-ter c.p.. debba considerarsi unitario, con la conseguenza che la relativa consumazione cessa con la percezione dell’ultimo contributo, ovvero se, in tali casi, sussistano plurimi reati corrispondenti a ciascuna percezione.

Al riguardo, le Sezioni Unite hanno fornito le seguenti soluzioni:

1) prima questione: affermativa.

2) seconda questione: il reato è da considerarsi unitario a consumazione prolungata con la conseguenza che la relativa consumazione cessa con la percezione dell’ultimo contributo.

Le Sezioni Unite erano state investite delle due questioni con l’ordinanza n. 27639/2024 resa in data 7 maggio 2024 dalla Sesta Sezione della Suprema Corte, a fronte di un contrasto interpretativo insorto in sede di legittimità circa:

  • il perimetro applicativo del delitto di indebita percezione di erogazioni pubbliche di cui all’art. 316 ter p., laddove l’indebita percezione consista nel conseguimento di un risparmio di spesa, ottenuto mediante l’utilizzo o la presentazione di documenti falsi;
  • l’esatta individuazione del momento consumativo della fattispecie in esame al cospetto di erogazioni dilazionate nel tempo, dovendosi verificare se, in caso di molteplici erogazioni, debba trovare spazio il concorso materiale tra più reati eventualmente avvinti dal vincolo della continuazione, ovvero se si versi nell’ipotesi di unico delitto a consumazione prolungata, protratto sino alla ricezione dell’ultimo contributo.